Diritti animali: come tutelare il cane dopo la morte del proprietario?

I nostri amici a quattro zampe non sono soggetti di diritto, ma è possibile tutelarli quando il loro umano muore
«E se dovessi morire? Cosa succederebbe al mio cane? O al mio gatto?». Chiunque abbia un animale domestico avrà fatto almeno una volta questo pensiero. Ma pochi approfondiscono la questione e così quando succede, le persone coinvolte non sanno cosa fare. La cosa importante da sapere è che in Italia il quadro normativo attuale riserva agli animali una protezione limitata, perché giuridicamente sono trattati come beni mobili, ovvero come oggetti. Nonostante questo status, però, esistono delle soluzioni per tutelare i nostri amici a quattro zampe dopo la morte del loro proprietario.
Diritti animali e legge italiana: perché gli animali sono beni mobili?
Il diritto italiano, pur riconoscendo l’importanza degli animali nella vita umana, li classifica ancora come “beni mobili” secondo l’articolo 812 del Codice Civile. Questo significa che gli animali sono trattati come oggetti appartenenti al patrimonio del proprietario, e alla sua morte diventano parte dell’asse ereditario. Quindi la domanda che sorge spontanea è: «Posso lasciare l’eredità a chi voglio?». Vediamo cosa dice la giurisprudenza.
L’attuale legge in vigore risale a un’epoca in cui gli animali erano considerati principalmente strumenti di lavoro o di produzione e non sicuramente compagni di vita. Negli ultimi decenni le cose, come sappiamo, sono molto cambiate e la società ha rivalutato il ruolo degli animali domestici, riconoscendone l’importanza emotiva e relazionale. Nonostante questo cambiamento culturale, il quadro normativo è rimasto fermo, con poche eccezioni legate alla protezione penale contro maltrattamenti e abbandono. Insomma, per quanto riguarda i diritti, gli animali non sono ancora sufficientemente protetti e di conseguenza, nel caso in cui il defunto non abbia fatto testamento, un cane o un gatto, facendo parte dell’asse ereditario, spetterà agli eredi. Questi non avranno la facoltà di accettare una parte soltanto dell’eredità e l’altra no, alcuni beni sì e il cane no, saranno tenuti ad accogliere il pet. Non sempre questa è la soluzione migliore per il benessere del nostro compagno di vita.
L’asse ereditario dei nostri amici a quattro zampe
Accettando l’eredità i gli eredi diventano proprietari e conseguentemente responsabili anche del cane del defunto, con obbligo di garantirne il pieno benessere. Se vi dovessero essere più eredi si creerebbe una proprietà comune anche sul cane e a quel punto occorrerà un accordo sulla gestione e custodia del medesimo. Se nessuno degli eredi intende occuparsi del cane o del gatto ricevuto in eredità, sarà invece necessario trovargli una nuova sistemazione mediante cessione a terze persone. Gli eredi non possono semplicemente disinteressarsi del cane. Ove lo facessero risulterebbe integrato il reato di abbandono di animali o, a seconda delle situazioni, persino quello di maltrattamento.
Come tutelare l’animale in caso di morte del pet mate?
Il modo più sicuro e veloce per tutelare il benessere dei nostri animali dopo la nostra morte è fare testamento, questo evita che vengano considerati parte dell’asse ereditario. Per qualcuno infatti potrebbe rappresentare un problema lasciare il proprio cane o gatto a un familiare. La buona notizia è che esistono strumenti legali per assicurare una cura adeguata ai nostri amici animali.
Lo strumento più importante (e potente in termini di efficacia) è il testamento con obblighi specifici. Attraverso il testamento è possibile imporre un obbligo agli eredi o a un legatario affinché si prendano cura degli animali.
Come proprietari di un animale domestico possiamo anche nominare un esecutore testamentario il cui ruolo sarà quello di supervisionare il rispetto delle nostre volontà una volta che saremo morti, riguardo al benessere dei nostri cani e gatti. Infine, è possibile anche donare il nostro patrimonio a enti che si occupano di animali per garantire l’assistenza e tutela migliore ai nostri amici.
Nel testamento possiamo stabilire un onere a carico del legatario e dell’erede universale obbligandolo, se vuole godere dell’eredità, ad accudire anche gli animali che vi rientrano.
Nella maggioranza dei casi in cui viene fatto il testamento di cani e gatti si sceglie come erede o legatario un’associazione di tutela degli animali. In tal modo, ove il lascito lo consenta, possono essere aiutati anche tanti altri animali.
Trust e fondazioni per la tutela degli animali
Un’altra opzione per garantire il benessere degli animali domestici dopo la morte del proprietario è l’istituzione di trust o fondazioni. Questi strumenti giuridici, sebbene più complessi, offrono una protezione duratura e flessibile.
Il trust per animali
Un trust è un istituto giuridico che consente di trasferire beni a un soggetto (trustee), con l’obbligo di amministrarli per uno scopo specifico, come la cura degli animali domestici. Nel caso di un “pet trust”, il proprietario può:

- destinare un fondo per le necessità dell’animale per coprire i costi di cibo, cure veterinarie, spese di mantenimento e altro ancora;
- stabilire regole dettagliate indicando le modalità di cura desiderate, tra cui anche la dieta, la frequenza delle passeggiate o le visite mediche;
- prevedere sostitutiovvero designare una persona o un’associazione che subentri in caso di inadempienza del trustee.
La fondazione per animali
Le fondazioni, regolate dall’articolo 14 del Codice Civile, sono enti giuridici che possono essere istituiti per scopi di pubblica utilità, inclusa la tutela degli animali. A differenza del trust, una fondazione ha una struttura più rigida, ma proprio per questo garantisce una protezione a lungo termine.
I vantaggi di una fondazione sono:
- la durata nel tempo. Una fondazione può infatti operare anche dopo la morte dell’animale inizialmente beneficiario, ampliando il supporto ad altri animali in difficoltà.
la trasparenza Ogni fondazione è infatti soggetta a controlli più stringenti rispetto a un trust.
Ci sono anche dei limiti, ovvero:
- i costi iniziali elevati. L’istituzione di una fondazione richiede un patrimonio significativo.
- procedure burocratiche complesse. La costituzione e la gestione sono più impegnative rispetto ad altre soluzioni, per cui è sicuramente raccomandabile farsi seguire da una persona esperta, da un avvocato o un commercialista.
Diritti animali, cosa sta cambiando e a chi rivolgersi
Per migliorare i diritti degli animali, diverse associazioni e movimenti stanno promuovendo riforme legislative importanti che possano tutelare i nostri amici pet alla nostra morte. In particolare le riforme che richiedono le associazioni si concentrano su 3 richieste.
- Il riconoscimento degli animali come esseri senzienti: questa modifica comporterebbe un cambiamento radicale nel modo in cui gli animali vengono considerati dal punto di vista legale, attribuendo loro diritti specifici. Da notare è che in molti Paesi, tra cui tanti in Europa, avviene già così.
- L’integrazione di norme specifiche sulla successione: questa richiesta si concentra sulla promulgazione di disposizioni che consentono di destinare beni direttamente al benessere degli animali, attraverso figure giuridiche innovative come i “legati vincolati”.
- La promozione del “patto di convivenza”: questo strumento potrebbe consentire ai proprietari di definire, in vita, un accordo vincolante con un soggetto di fiducia per la cura degli animali dopo la propria morte. Ovvero, decidere a chi affidare il proprio animale. Perchè non è detto che un nostro parente sia la persona giusta per occuparsi di un cane o di un gatto, soprattutto se non l’ha nemmeno frequentato.
Questi interventi legislativi sarebbero fondamentali per colmare le lacune attuali e garantire una maggiore protezione agli animali, considerando le loro esigenze specifiche e il valore affettivo che rappresentano.
Conclusioni
La tutela degli animali dopo la morte del proprietario è un tema che richiede molta attenzione, pianificazione e consapevolezza delle opzioni legali disponibili. Sebbene il sistema normativo italiano presenti ancora alcune lacune, gli strumenti attuali come i testamenti, i trust e le fondazioni offrono soluzioni pratiche per garantire una vita serena ai nostri amici a quattro zampe anche dopo la nostra morte. Con un’adeguata informazione e una visione lungimirante, è possibile assicurare loro un futuro sereno e dignitoso.
Se invece è il nostro pet a mancare, cosa accade? Noi di Goodbau ci prendiamo cura dei tuoi amici pelosi e ci occupiamo di tutto: dalle questioni burocratiche alla cremazione.
Uno spazio dedicato ai ricordi
Potrete postare un ultimo saluto e una fotografia dei vostri amici a quattro zampe.
E se vi mancano le parole per dedicargli l’ultimo affettuoso saluto, scaricate il nostro prontuario di messaggi d’addio.